Prima parte
Il punto di partenza di questo itinerario è Melfi con il suo tipico castello normanno. Si prosegue lungo l’itinerario della Ciclovia dei Borbone fino a Venosa, città d’arte che diede i natali al poeta latino Orazio, che nei pressi del fiume Ofanto diceva di esser nato e cresciuto. L’itinerario ha inizio dalla piazza del castello, dove fa bella mostra di sé una fontana AQP: infatti, Venosa è un punto di snodo con la Ciclovia dell’Acquedotto Pugliese ma anche con la ciclovia EuroVelo 5 che segue il tracciato della Via Appia Antica. Alle porte di Venosa, un bel viale alberato porta alla zona degli scavi archeologici e dell’affascinante Incompiuta.
L’itinerario prosegue su strade secondarie che attraversano i solchi vallivi che digradano dal Vulture verso la piana del fiume.
Luogo consigliato per una sosta è il frutteto-giardino Bosco delle Rose, all’altezza della diga di Lampeggiano, nei cui paraggi insistono i ruderi di Santa Maria delle Rose o della Foresta e di Santa Maria ad Martyres, due piccoli edifici di culto rispettivamente dell’XI Secolo e del XV Secolo.
Seconda parte
La tappa inizia da Lavello, cittadina anch’essa di origini normanne. Si attraversa l’Ofanto attraverso il ponte-canale dell’Acquedotto Pugliese, davanti a noi si staglia una piccola montagnola: si tratta di Montemaggiore, luogo in cui si disputò nel 1041 una famosa battaglia campale in cui i Normanni sconfisserò i Bizantini.
Una volta giunti all’invaso di Capacciotti ed aver ammirato il paesaggio con gli iazzi per gli animali al pascolo, si prosegue sulla strada per Borgo Libertà, villaggio della Riforma Fondiaria, dove si erge Torre Alemanna, insediamento medievale fondato dai templari ed oggi aperto al pubblico come museo.