Vallone Gadone Turcitano
Spinazzola
Il progetto
La Via Verde
Il progetto della Via dell’Ofanto intende realizzare un itinerario ciclabile e pedonale nel tratto pugliese della valle del fiume Ofanto che si estende dalle pendici del Vulture in Basilicata fino alla foce nel Mare Adriatico.
Il progetto si compone di due fasi.
La prima fase della “sperimentazione” consiste:
- nel segnalamento del percorso attraverso l’apposizione di segnavia provvisori;
- nella realizzazione di un’app che consenta di percorrere l’itinerario e le sue varianti ed, allo stesso tempo, di conoscere il territorio del Parco ed i suoi punti di interesse storico e naturalistico;
- iniziative di animazione territoriale rivolte al pubblico: eventi, comunicazione social e video, in collaborazione con FIAB Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta e i portatori di interesse profit e no-profit locali
La seconda fase dell’infrastrutturazione vera e propria consisterà, invece:
- nello spostamento di buona parte del percorso dal Ponte Romano fino alla foce su una pista in sede ricavata sui nuovi argini del fiume in corso di realizzazione;
- nell’apertura di due nuovi Albergabici presso immobili pubblici in disuso nei pressi di Canne della Battaglia (casa cantoniera) e della diga del Locone (immobili del consorzio di bonifica);
- nella realizzazione di una nuova passerella sul fiume in corrispondenza dell’intersezione della Ciclovia dell’Ofanto con la Ciclovia Adriatica e nella messa in sicurezza dei guadi estivi.
Il parco fluviale
Il progetto della “via dell’Ofanto” si inserisce nell’ambito di una strategia mirante a rendere innanzitutto “accessibile” il Parco, facilitado quindi la conoscenza.
Per garantire l’accessibilità del Parco, è stato ideato il progetto delle Porte del Parco che costituisce una prima proposta integrata di organizzazione sistematica degli accessi all’intero parco fluviale in grado di infrastrutturare l’area protetta almeno per gli aspetti fruitivi. Le porte sono situate in corrispondenza di luoghi topici quali insediamenti storici e punti di notevole interesse naturalistico e paesaggistico, attrezzando ad esempio punti di osservazione appositi attraverso la realizzazione di altane in legno.
Le Porte di accesso al Parco istaurano un rapporto di continuità fisica tra spazio costruito e fiume, delineando la possibilità di immaginare parchi attrezzati “lineari” che si aprono al paesaggio agrario.
Il progetto della Via dell’Ofanto è di fatti complementare al progetto delle porte: esso consente attraverso un’infrastutturazione minima della viabilità rurale esistente di connettere “le porte della città” alle “porte del parco” e queste ultime in sequenza tra di loro.
Le porte sono 11 come i Comuni interessati dal Parco Naturale Regionale Fiume Ofanto.