Lago Capacciotti

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Diga originata dallo sbarramento di una marana (torrente) che scende dalle colline di Ascoli Satriano.

Lago artficiale ma anche oasi naturalistica

Soggetti impegnati per la valorizzazione e la tutela sono l’associazione Capaccioti e Capacciotti Green Dream, e anche l’agriturismo Moschella e la guida ambientale escursionistica Alessandro Sileno (Viandanti del Sud).

 

La Diga è di è stata costruita negli anni ’50 dal Consorzio di Bonifica della Capitanata.

La Diga appoggia lateralmente sulle impermeabili formazioni in posto affioranti sui fianchi della vallata della Marana Capacciotti e, nella parte centrale, sulle spesse alluvioni che occupano il fondovalle della stessa Marana. La struttura è costruita da tre zone: un nucleo centrale di tenuta in limo e due contro nuclei laterali di sostegno in materiale alluvionale e, alla base, da un’unghia di murature di pietrame a secco.

Il Bacino ha una forma allungata (con sviluppo dell’asta fluviale di 17,6 km) e morfologia pianeggiante con quote compresse tra i 410 e 150 m.slm. Esso ricade in formazioni piuttosto recenti: alla base depositi argillosi-sabbiosi, sovrastati da bancate di sabbie limose giallastre e da esigui strati di conglomerati sabbiosi più o meno cementati. In superficie predominano terreni recenti (detriti e depositi alluvionali limo-sabbiosi, raramente sabbio-ghiaiosi).

Tra l’altro una parte delle acque sono anche derivate proprio dal fiume più grande di Puglia grazie alla traversa di Santa Venere che si trova tra Rocchetta Sant’Antonio (FG) e Melfi (PZ).
🐮 Lungo il cammino tra pioppi, querce, tamerici, arbusti di ginestra, biancospino e rosa selvatica, abbiamo incontrato le vacche podoliche allo stato brado, che mantengono in vita il rito della #transumanza, arrivate qui come ogni inverno attraverso un viaggio di 130 km lungo tratturi partendo dall’irpina #Montella (AV) per pascolare intorno a questo importante habitat di rapaci e uccelli acquatici come aironi cenerini, cormorani e svassi, di pesci d’acqua dolce come carpe e anguille; luogo di passaggio di uccelli migratori.
💚 Per il ritorno, dopo la pausa pranzo sul punto più alto del percorso dove dominano i ruderi di Masseria Pavone e della case della riforma fondiaria, abbiamo intrapreso la Ciclovia dell’Ofanto che in questo tratto costeggia da un lato il lago e dall’altro gli uliveti di #BelladiCerignola, una cultivar da mensa tipica di questo territorio.